PRK

PRK – Chirurgia laser sulla superficie oculare

La procedura PRK prevede la rimozione dell’epitelio che riveste la superficie esterna della cornea in modo da permettere al laser ad eccimeri di rimodellare il tessuto sottostante.

Questo tipo di chirurgia può essere un’opzione per chi non è idoneo alla tecnica LASIK o per chi cerca una soluzione più economica.

Cos’è la PRK

La PRK, Photorefractive Keratectomy, è stata la prima tecnica laser utilizzata per correggere i difetti visivi. La PRK, introdotta negli anni 80, è stata la tecnica di riferimento prima che fosse disponibile la LASIK. Questa tecnica continua ad essere una valida opzione per la correzione di miopia e astigmatismo in cornee sottili o con alterazioni della superficie che non consentono di eseguire la LASIK.
La procedura prevede la rimozione dello strato più superficiale della cornea (epitelio). Dopo aver rimosso l’epitelio, il laser ad eccimeri rimodella la cornea per correggere il difetto visivo. Al termine della procedura si applica una lente a contatto terapeutica sulla cornea al fine di favorire la ricrescita dell’epitelio. La lente a contatto è generalmente rimossa dopo 5-7 giorni quando l’epitelio corneale si è rigenerato.
Rispetto alla LASIK ed alla SMILE il periodo di guarigione è più lungo e la visione tende a stabilizzarsi dopo 1 mese.
Benefici
Tecnica adatta a correggere i difetti visivi in cornee sottili.
Assenza di flap corneale.
Tecnica più semplice ed economica. Per eseguire la PRK si utilizza solo il laser ad eccimeri.


Potenziali effetti collaterali
Come per ogni procedura chirurgica, anche la PRK non è priva di rischi ed effetti collaterali. I possibili effetti collaterali sono determinati e illustrati dall’oculista che valuta l’idoneità al trattamento.
Alcuni possibili effetti collaterali sono: ipercorrezione/ipocorrezione, secchezza oculare, disturbi della visione notturna, indebolimento della cornea ed infezioni. I disturbi ed il trattamento di eventuali effetti collaterali sono descritti nella sezione dedicata.

Come si esegue il trattamento

L’idoneità al trattamento è valutata mediante approfonditi esami oculistici che sono eseguiti nei giorni precedenti l’intervento.

Preparazione alla chirurgia
Il make-up del viso e degli occhi deve essere rimosso con cura il giorno precedente il trattamento.
Il giorno del trattamento non si possono utilizzare cosmetici e profumi
Il paziente deve recarsi al centro laser con un accompagnatore il giorno del trattamento ed il giorno successivo per il controllo postoperatorio.


Procedura chirurgica con tecnica PRK

 
Anestesia. Il personale del centro laser provvederà ad instillare ripetutamente gocce anestetiche in modo che il paziente non avverta dolore durante la procedura.
Si applica un blefarostato che mantiene le palpebre aperte.
 
Rimozione dell’epitelio. L’epitelio che riveste la superficie esterna della cornea è rimosso dal chirurgo con l’ausilio di un apposito strumento o mediante l’applicazione di una soluzione alcolica.
 
Rimodellamento della Cornea. Il laser ad eccimeri rimuove del tessuto per modificare la curvatura corneale e correggere il difetto visivo.
 
Medicazione e applicazione della lente a contatto terapeutica. Alla fine del trattamento, il chirurgo applica sulla cornea una lente a contatto terapeutica per proteggere l’occhio e favorire la ricrescita dell’epitelio.

Dopo l’intervento.
Il paziente avverta senso di corpo estraneo e bruciore, che tendono a ridursi dopo 4-5 giorni quando l’epitelio corneale si è riformato.
Solitamente i controlli post-operatori sono effettuati 3, 7 e 30 giorni dopo l’intervento.
Generalmente i pazienti possono tornare a lavorare e guidare 7-10 giorni dopo la procedura. La ripresa della maggior parte delle attività sportive può avvenire dopo 20-30 giorni.
La visione impiega circa un mese per stabilizzarsi.

Domande e risposte

Ci sono due grandi differenze tra questi due tipi di chirurgia.
La prima differenza risiede nel metodo utilizzato per esporre gli strati della cornea al trattamento con il laser ad eccimeri. Nella PRK si rimuove manualmente lo strato più superficiale (epitelio), successivamente il laser ad eccimeri è focalizzato sulla superficie per rimodellare la cornea. Nella LASIK si crea un flap, che viene poi sollevato per applicare il laser ad eccimeri all’interno della cornea. Al termine della procedura il flap è riposizionato nella sede originaria.
La seconda differenza tra le due tecniche riguarda il periodo di guarigione. I pazienti trattati con tecnica LASIK hanno un periodo di guarigione più breve e meno discomfort dopo l’intervento.

La tipologia di intervento più adatta dipende da molti fattori e condizioni pre-esistenti. Se non sei idoneo alla SMILE o alla LASIK, potresti esserlo per la PRK. La PRK è una valida opzione per cornee sottili o con patologie della superficie. Buoni candidati alla PRK sono anche coloro che presentano un alto rischio di complicanze derivanti dal flap (ad esempio chi svolge professioni o pratica sport estremi ad elevato rischio di trauma oculare).
La tipologia di intervento più adatta al tuo caso è determinata al termine della valutazione preoperatoria.

Potenziali rischi ed effetti collaterali della chirurgia refrattiva

I trattamenti laser per la correzione dei difetti visivi sono procedure clinicamente comprovate. Come tutti gli interventi chirurgici, anche questi trattamenti laser non sono scevri da effetti collaterali. Solo l’oculista può spiegare i rischi individuali e decidere quale tipo di trattamento laser può essere effettuato in massima sicurezza.


Le complicanze che possono verificarsi sono:

Secchezza oculare. Molti pazienti che si sottopongono ad interventi laser soffrono di secchezza oculare indotta dall’uso prolungato di lenti a contatto. Nelle prime settimane dopo il trattamento, la secchezza oculare è un disturbo molto frequente. Questa complicanza transitoria è trattata con lacrime artificiali ed altre opzioni, e si risolve spontaneamente dopo alcune settimane.
Ipercorrezione / ipocorrezione. Non tutti gli occhi raggiungono una correzione completa del difetto visivo. Nella maggior parte dei casi il difetto visivo residuo è minimo (inferiore a ½ diottria) e consente al paziente una eccellente visione senza necessità di occhiali o lenti a contatto. In una bassa percentuale di casi, il difetto visivo residuo può causare una visione non ottimale. In tali casi, è possibile eseguire un trattamento di potenziamento per perfezionare il risultato.
Problemi nella visione notturna. Durante la visione notturna si possono percepire aloni attorno alle luci e senso di abbagliamento. Questi disturbi sono molto frequenti nel primissimo periodo post-operatorio e, nella quasi totalità dei casi, migliorano gradualmente.
Indebolimento/ectasia della cornea. Si tratta di una complicanza estremamente rara caratterizzata dalla progressiva protrusione della cornea. L’insorgenza di tale complicanza si riduce con una accurata valutazione preoperatoria. In caso di ectasia corneale può essere necessario eseguire un trattamento di cross-linking ed utilizzare occhiali o lenti a contatto per correggere il difetto visivo.
Infezioni. Sono complicanze molto rare con una incidenza di circa 1 caso ogni 10.000 trattamenti. Si manifestano nei primi giorni dopo l’intervento e sono prevenute con il rispetto delle norme igieniche e l’utilizzo dei colliri antibiotici prescritti. Le infezioni possono essere curate con successo, ma possono causare seri danni se non trattate prontamente.
Complicanze associate al flap. Questo tipo di complicanze possono verificarsi solo dopo intervento di LASIK, che prevede la preparazione del flap corneale. Sono principalmente caratterizzate da infiammazione, dislocazione e crescita epiteliale sotto il flap. Il trattamento di queste complicanze può richiedere l’utilizzo di antiinfiammatori in collirio per periodi più prolungati e/o procedure chirurgiche aggiuntive.